Oscar Sosa, conclamato re del freeride, ha commentato così la sua vittoria: “Sono davvero soddisfatto del mio risultato. L’evento è stato straordinario, ho apprezzato il sistema di giudizio che ha mostrato in che direzione sta andando il freeride, credo sia stata premiata la fluidità del mio stile”. Salgono sul secondo e sul terzo gradino del podio Andrew “Noddy” Gowans (NZL) e l’austriaco Martin “Mc Fly” Winkler.

Sono partiti in 19 e sono arrivati alla fine in 16. Stefano Bigio si è ritirato prima dell’inizio della gara perché non in perfette condizioni fisiche. Il finlandese Tuukka Terva Aho e l’alto-atesino Lukas Senoner hanno dovuto abbandonare l’evento per un infortunio. Nonostante il livello di preparazione altissimo, non sono mancati momenti di suspence. Il francese Yann Martinot, ad esempio dopo un’esitazione durata 20 minuti, ha risolto la discesa con un salto di oltre 10 metri, così come altri rider hanno portato a termine la loro run compiendo gesti funambolici, determinati a conquistare la vetta del podio.

Ma al Red Bull Snowthrill non è emerso solo lo spirito agonistico, in alcuni momenti i rider sembravano piuttosto una crew di amici che si diverte a tracciare linee nella fresca.
La situazione si faceva più calda la sera, al momento delle proiezioni: la classifica ha subito variazioni importanti di volta in volta, ma già dalle prime run si era distinto Oscar Sosa.

Tra gli italiani al Red Bull Snowthrill, Jacopo Bufacchi è stato l’unico a portare a termine la gara, aggiudicandosi un meritatissimo quinto posto, dopo aver espresso al meglio il suo stile sfidando un cliff di oltre 10 metri. “Devo ammettere che mi aspettavo di salire sul podio dopo il quarto posto nella classifica provvisoria. Si è sentita molto la mancanza dei miei compagni italiani, ma credo di avere rappresentato degnamente la scena del freeride italiano”